Meno prestazioni complementari per i figli

Novità dalla politica

In futuro i genitori con disabilità potrebbero ricevere meno prestazioni complementari (PC) per i figli. È quanto ha proposto la commissione competente del Consiglio nazionale. In altre parole, i figli delle persone con una disabilità sarebbero a rischio povertà.

Circa la metà delle persone con una disabilità che hanno bisogno di una rendita AI necessita di prestazioni complementari per la propria sussistenza finanziaria. Già oggi vivono in condizioni economiche precarie. Con le proposte recentemente stabilite dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N), in particolare i genitori disabili dovrebbero tirare la cinghia ancora di più. Secondo l’Ufficio federale di statistica le persone con una disabilità hanno un rischio povertà quasi doppio rispetto ai non disabili: le proposte della Commissione aggraverebbero ulteriormente la loro situazione.

Drastici tagli ai contributi

Se le proposte della CSSS-N si concretizzassero, le prestazioni complementari per il fabbisogno vitale generale dei figli sarebbero valutate in modo diversificato: per i bambini con meno di 11 anni sarebbero previsti pesanti tagli. Inoltre per ogni figlio in più della stessa famiglia verrebbero ridotti i contributi. Oggi una famiglia con due figli sotto gli 11 anni riceve 840 franchi al mese per figlio. Secondo la CSSS-N, in futuro dovrebbe percepirne 590 per il primo figlio e 490 per il secondo. In altre parole, un taglio di 600 franchi al mese.

Il fabbisogno vitale dei figli comprende spese quotidiane come cibo, abiti, prodotti per l’igiene, un hobby, il tragitto per recarsi a scuola e molto altro ancora. Con la riduzione dei contributi prevista, tutto ciò non potrebbe più essere finanziato. I genitori che percepiscono le PC dovrebbero fare mille rinunce per poter garantire il benessere dei loro figli. Al contrario, è positivo che in futuro i costi per l’assistenza dei figli necessari a causa dello stato di salute o dell’attività professionale dei genitori potranno essere calcolate come spese. Questo dovrebbe perlomeno ammortizzare la situazione finanziaria per una parte delle famiglie.

I contributi non sono sufficienti per i costi abitativi

La Commissione riprenderà la trattazione della riforma delle PC solo il prossimo anno. Un ritardo difficile da digerire per i beneficiari delle PC, in particolare a causa degli affitti in costante crescita: i contributi oggi erogati sono decisamente insufficienti.