La terapia staminale sarà coperta dalla cassa malati

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A partire dal 1° luglio 2018 il trapianto autologo di cellule staminali per il trattamento della sclerosi multipla sarà a carico della cassa malati. In futuro, le persone con SM potranno sottoporsi alla terapia presso l'Ospedale Universitario di Zurigo.

Lo scorso martedì il Dipartimento federale dell'interno (DFI) ha stabilito che il trapianto autologo di cellule staminali (aHSCT) potrà essere effettuato nel quadro di uno studio con banca dati per il momento fino al 30 giugno 2024 e che fino a quella data dovrà essere rimborsato anche dalle casse malati.

«Sotto certi aspetti, l’efficacia della terapia staminale è significativamente superiore rispetto ai trattamenti attualmente approvati», ha affermato il prof. Roland Martin dell'Ospedale Universitario di Zurigo in una videointervista. Il professore si è adoperato, insieme alla Società svizzera SM, affinché l'aHSCT potesse essere offerto in Svizzera alle persone con SM e i costi del trattamento fossero sostenuti dalle casse malati. 

A quali pazienti si indirizza la terapia?

L’esperienza degli ultimi venti anni indica che sono soprattutto i seguenti gruppi di pazienti a trarre potenzialmente vantaggio da questo tipo di trattamento: pazienti con decorso aggressivo della malattia, misurato in base alla frequenza degli attacchi e al numero di lesioni rilevate tramite RMN nei due anni precedenti l’eventuale trapianto. I pazienti con SM aggressiva recidivante-remittente traggono beneficio nettamente superiore rispetto a quelli con decorso secondario progressivo (SPMS) e primario progressivo (PPMS); allo stato delle conoscenze attuali, il trattamento viene pertanto sconsigliato ai pazienti con SM progressiva.

Idealmente, il trattamento andrebbe eseguito entro i primi 10 anni dalla diagnosi su pazienti che non abbiano superato il 50esimo anno di età, con un grado d’invalidità sulla scala EDSS non superiore ai 6,5 punti. I pazienti dovrebbero essere stati precedentemente sottoposti ad almeno una terapia farmacologica ad elevata efficacia  (natalizumab, alemtuzumab, rituximab (off-label) o simili) e non aver ottenuto da questa risposta clinica soddisfacente. I summenzionati criteri saranno verificati nel corso dello studio con banca dati.


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La Società svizzera SM accoglie con favore la decisione del DFI. Per qualsiasi domanda in merito siamo a vostra disposizione:

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