Il premio per la ricerca sulla SM va a due neurologi di Basilea

State of the Art

Alla sua 25° edizione del 28 gennaio 2023, il convegno «MS State of the Art Symposium» ha regalato un momento saliente: l’assegnazione del primo premio per la ricerca della Società svizzera sclerosi multipla. Il premio, del valore di 100’000 franchi, è stato assegnato a due neurologi dell’Ospedale Universitario di Basilea, il Prof. Dr. Jens Kuhle e il Prof. Dr. Tobias Derfuss.

Il premio per la ricerca della Società svizzera sclerosi multipla viene assegnato a personalità della ricerca che hanno compiuto scoperte rivoluzionarie nel campo della SM. Il comitato per l’assegnazione del premio del 2023 è stato concorde nel riconoscere al Prof. Dr. Jens Kuhle e al Prof. Dr. Tobias Derfuss (entrambi dell’Ospedale universitario di Basilea) l’eccezionale lavoro svolto con il loro straordinario contributo alla ricerca sulla SM e l’enorme impegno a favore delle persone con SM. Il premio sarà suddiviso in parti uguali tra i vincitori.

Come spiegato nella sua laudatio dal Prof. Dr. Renaud Du Pasquier (Ospedale Universitario di Losanna), membro del comitato per l’assegnazione del premio, gli ambiti di ricerca dei due vincitori si integrano alla perfezione. Mentre il Prof. Derfuss ricerca soprattutto le cause della SM e i meccanismi che contribuiscono all’insorgenza e allo sviluppo della malattia, il Prof. Kuhle studia il suo decorso in seguito alla comparsa e l’impatto delle misure terapeutiche sull’andamento della malattia.

Una panoramica degli interessanti progetti di ricerca

Dopo la cerimonia di assegnazione dei premi da parte della Prof.ssa Britta Engelhardt (Università di Berna) e del Dr. Christoph Lotter (condirettore della Società svizzera sclerosi multipla), i due vincitori hanno presentato al pubblico una breve panoramica dei loro attuali progetti di ricerca. Il Prof. Kuhle ha parlato della coorte svizzera sulla SM (SMSC), che da dieci anni viene coordinata dal suo gruppo di lavoro presso otto grandi ospedali svizzeri. Nell’ambito dell’SMSC, più di 1’500 persone con SM vengono sottoposte in maniera sistematica e standardizzata a esami ogni sei o dodici mesi e poi si procede a registrare e analizzare i dati raccolti. Come ha spiegato, questa registrazione sistematica e prolungata nel tempo rappresenta uno strumento estremamente importante, che può contribuire a comprendere meglio la patologia e a rendere più efficaci le cure per la SM. Il Prof. Kuhle e il suo team studiano inoltre i cosiddetti biomarcatori, ovvero particolari molecole misurabili nel sangue o nel liquido cerebrospinale. Attraverso la definizione di tali biomarcatori è possibile eseguire una migliore valutazione sul decorso della malattia, ma anche sulla risposta a diverse terapie. Tra questi biomarcatori rientrano tra l’altro le catene leggere del neurofilamento, che rappresentano un prodotto del catabolismo delle cellule nervose e possono essere rilevate nel sangue con procedure di misurazione particolarmente sensibili. Con il loro lavoro, il Prof. Kuhle e il suo team hanno contribuito in maniera decisiva affinché l’importanza delle catene leggere del neurofilamento venisse riconosciuta e potesse affermarsi come strumento di prova nella pratica clinica.

Sulle tracce dell’origine della malattia

I progetti del Prof. Derfuss e dei suoi collaboratori si concentrano tra le altre cose sulla ricerca del ruolo svolto da particolari cellule del sistema immunitario, le cosiddette cellule B, nell’insorgenza della SM. «Vogliamo capire come ha origine la sclerosi multipla, quali sono i fattori scatenanti e come si giunga infine alla reazione autoimmune, ovvero al fatto che il sistema immunitario di una persona con SM aggredisca le sue stesse cellule nervose», ha spiegato il Prof. Derfuss. La soluzione definitiva all’enigma della SM non è stata ancora trovata. Alcuni risultati di questa ricerca lasciano comunque presupporre che il team guidato dal Prof. Derfuss sia sulla strada giusta. Nell’ambito di studi a lungo termine si analizzano inoltre le variazioni del sistema immunitario delle persone con SM soggette a terapia. Tali osservazioni possono fornire a loro volta indicazioni sull’insorgenza della malattia e sulla risposta a particolari opzioni di trattamento.

La Società svizzera SM si congratula con i vincitori del premio, augurando loro di continuare a raccogliere grandi successi nella ricerca.

Il premio per la ricerca della Società svizzera SM viene assegnato ogni due anni a una ricercatrice o a un ricercatore di un istituto di ricerca svizzero o di una clinica svizzera il cui lavoro nella ricerca di base o clinica ha portato a scoperte pionieristiche sull’eziologia, fisiopatologia, diagnosi o trattamento della sclerosi multipla, fornendo così un importante contributo a favore delle persone con SM. La somma in denaro del premio sarà utilizzata per i progetti di ricerca sulla SM dei vincitori del premio. La selezione è effettuata da un team di esperti nominato dal Consiglio medicoscientifico della Società svizzera SM.

Premio per la ricerca della Società svizzera SM