Grande successo al Simposio sulla SM con le ultime scoperte
State of the Art
Anche quest’anno, molti esperti hanno colto l’occasione di partecipare alla 26a edizione dell’MS State of the Art Symposium per informarsi sulle ultime scoperte relative alla SM. Come ha dichiarato il Prof. Dr. med. Jürg H. Beer, Presidente della Società svizzera SM, all’apertura della manifestazione, quest’anno l’evento è stato dedicato anche al tema della de-escalation della terapia, ovvero la riduzione della terapia farmacologica a lungo termine, pur continuando a controllare efficacemente la malattia.
A tal proposito ha dichiarato che anche solo pochi anni fa nessuno avrebbe osato nemmeno prendere in considerazione un approccio di questo genere. Inoltre ha accennato alle ultime cifre sulla frequenza della SM in Svizzera, calcolate con l’aiuto dei dati del Registro svizzero SM. Se nel 2016 si parlava di circa 15’000 persone con SM, dalla valutazione attuale emergono 18’000 casi. Il Dr. Christoph Lotter, Condirettore della Società svizzera SM, ha parlato anche di una crescente richiesta di consulenza nei confronti della Società SM.
Esperienze pratiche di intervallo prolungato tra una terapia e l’altra
Il programma scientifico si è aperto con l’intervento del Prof. Dr. med. Frederik Piehl (Ospedale Universitario Karolinska, Stoccolma/Svezia), che ha parlato dei pro e dei contro delle strategie di trattamento della SM applicate in Svezia. In particolare, la terapia con anticorpi che agiscono contro determinate cellule immunitarie viene spesso impiegata nel suo Paese con esito positivo. Tuttavia, questi farmaci aumentano anche la predisposizione alle malattie infettive, il che può provocare un aggravamento della SM. Successivamente il Prof. Piehl ha illustrato le esperienze finora maturate in Svezia sulla de-escalation della terapia con tali farmaci in riferimento al controllo della malattia e al rischio di infezioni.
Nel suo intervento la Prof.ssa Dr.ssa med. Christine Lebrun-Frenay (Ospedale Universitario della Costa Azzurra, Nizza/Francia) ha spiegato come vengano riscontrate in modo ricorrente alterazioni cerebrali tipiche della SM anche in persone che non presentano sintomi della malattia e che si sono sottoposte a esami di diagnostica per immagini per motivi completamente diversi. Questo risultato viene definito sindrome radiologicamente isolata (RIS). Oggi sappiamo che gran parte delle persone con RIS svilupperà effettivamente la SM nel corso degli anni. La Prof.ssa Lebrun-Frenay ha enumerato diversi fattori che influiscono sul rischio di sviluppare una SM certa e ha anche parlato degli effetti che può avere l’avvio tempestivo del trattamento sul decorso della malattia.
Aggiornamento sulla terapia per la SM
Tra i punti fermi del programma del convegno MS State of the Art Symposium non può mancare un aggiornamento sulle opzioni terapeutiche. Il Prof. Dr. Andrew Chan (Inselspital di Berna) ha illustrato i nuovi principi attivi sui quali si concentra attualmente la ricerca. Essi comprendono anche vari rappresentanti della classe di farmaci dei cosiddetti inibitori della tirosin-chinasi di Bruton. Queste sostanze presentano diverse proprietà che potrebbero rivelarsi vantaggiose per la terapia contro la SM. Ad esempio possono superare la barriera ematoencefalica per agire poi nel sistema nervoso centrale. Il Prof. Chan ha illustrato anche delle novità nel campo dei disturbi dello spettro della neuromielite ottica (NMOSD). Nel 2023, infatti, è stata autorizzata una nuova sostanza per il trattamento di questa malattia, il ravulixumab.
Trattamento della SM e gravidanza
L’ultima parte del programma mattutino verteva sulla gravidanza con SM. In passato, questa era sconsigliata: da un lato si temeva che i farmaci potessero nuocere al nascituro, e dall’altro non si voleva interrompere la terapia per evitare un peggioramento della SM. Tuttavia, come ha esposto nel suo intervento la Prof.ssa Dr.ssa Caroline Pot (Ospedale Universitario di Losanna), oggi sappiamo molto di più su come la gravidanza influisce sul decorso della SM e anche sui rischi legati all’utilizzo dei vari farmaci. Ora anche un gruppo di esperti svizzeri di discipline diverse ha quindi messo a punto un documento contenente delle raccomandazioni sull’utilizzo di terapie modificanti la malattia nelle donne con SM.
Nel dibattito che è seguito – al quale hanno preso parte, oltre alla Prof.ssa Pot, i neurologi Prof. Chan e Dr. Michael Graber (Inselspital di Berna), la farmacologa Prof.ssa Dr.ssa Alice Panchaud (Ospedale Universitario di Losanna e Università di Berna) e il ginecologo Prof. Dr. Daniel Surbeck (Inselspital di Berna) – si è sottolineato anche che già al momento di scegliere la prima terapia da somministrare alle donne con SM si dovrebbe pensare alla possibilità di una gravidanza (anche non pianificata). Si è tuttavia osservata anche la necessità di continuare a raccogliere approfonditamente dati sull’influenza delle diverse terapie modificanti la malattia sul decorso della gravidanza. Inoltre è particolarmente interessante registrare gli effetti delle diverse terapie contro la SM sullo sviluppo fisico e mentale sul lungo periodo dei figli di donne con SM.
Quattro workshop a tema
Il pomeriggio prevedeva quattro workshop a tema. Nel loro workshop il Prof. Dr. Renaud Du Pasquier (Ospedale Universitario di Losanna) e il PD Dr. Ilijas Jelcic (Centro neurologico di Basilea e Clinica Hirslanden, Zurigo) hanno affrontato il tema delle vaccinazioni nelle persone con SM e, basandosi sugli ultimi risultati degli studi scientifici, hanno formulato le principali raccomandazioni pratiche.
La Dr.ssa Lara Diem (Ospedale cantonale di Lucerna) e il Dr. Jean-Michel Pignat (Ospedale Universitario di Losanna) hanno parlato della fatigue, il gravoso senso di stanchezza tipico della SM. Hanno presentato le ultime scoperte relative alle cause, alla diagnosi e al trattamento di questo disturbo.
Il terzo workshop è stato diretto dal PD Dr. Lars Hemkens e dal Prof. Dr. Özgür Yaldizli (entrambi del Centro di ricerca di neuroimmunologia clinica e neuroscienze [RC2NB] di Basilea), che hanno discusso con i partecipanti delle modalità in cui i dati raccolti quotidianamente negli ospedali e negli ambulatori possono essere utilizzati per adeguare e migliorare costantemente l’assistenza alle persone con SM.
Infine, nel quarto workshop la Prof.ssa Dr.ssa Iris-Katharina Penner (Inselspital di Berna) e il Prof. Dr. Arseny Sokolov (Ospedale Universitario di Losanna) hanno parlato della riduzione delle capacità intellettive cui può portare la SM, dimostrando ai partecipanti come riconoscere e valutare al meglio tali limitazioni nella vita quotidiana.
La Società svizzera SM ringrazia gli sponsor Reha Rheinfelden e Rehaklinik Zihlschlacht, il media partner brainMag (medEdition) e il partner di cooperazione Società Svizzera di Neurologia per aver sostenuto il convegno MS State of the Art Symposiums 2024.
I riassunti delle relazioni e dei workshop saranno pubblicati a breve su questo sito web in un linguaggio comprensibile anche ai non addetti ai lavori.
La prossima edizione dell’«MS State of the Art Symposium» si terrà il 25 gennaio 2025 presso il KKL di Lucerna.