Valori sanitari digitali
Articoli specialisticiIl progetto
Per il trattamento del decorso della SM, che punta a rallentare la progressione della sclerosi multipla e alleviarne i sintomi, è fondamentale comprenderne i meccanismi alla base e valutare quanto è già progredita la malattia. A tale scopo, nella quotidianità clinica vengono condotti diversi test, spesso basati su valutazioni soggettive di paziente e medico. Per formulare valutazioni in maniera più oggettiva e dunque più precisa e universalmente confrontabile, è possibile impiegare metodi basati sulla tecnologia.
Nel «laboratorio di riabilitazione» del PF di Zurigo abbiamo sviluppato un metodo di valutazione tecnologico di questo tipo: il «Virtual Peg Insertion Test» (VPIT). Questo test valuta in modo oggettivo le prestazioni dell’interazione tra gli stimoli sensoriali e la mobilità delle estremità superiori (braccia e mani). Il VPIT si sviluppa su una realtà virtuale che è collegata a un dispositivo dotato di joystick e risposta tattile. La realtà virtuale riproduce un gioco composto da nove bastoncini e un’asse con nove fori. L’obiettivo del gioco consiste nell’inserire tutti i bastoncini nei nove fori dell’asse nel minor tempo possibile. Durante lo svolgimento del test, vengono registrati dati quali posizioni, velocità, accelerazioni e forza di presa, con cui è poi possibile valutare il livello di funzionalità della mano e del braccio della persona con SM.
Nell’ambito di questo progetto sono già stati condotti studi con oltre 200 persone colpite durante il loro soggiorno di riabilitazione nelle cliniche Valens. Tutte le persone testate hanno eseguito sia il VPIT sia test clinici tradizionali. Con i dati registrati durante lo svolgimento del VPIT è possibile sviluppare e calcolare metriche (= determinati valori misurati) rappresentative e caratteristiche della SM, che misurano ad esempio quanto sono fluidi e mirati i movimenti compiuti.
Queste metriche sanitarie digitali devono servire come base per poter trarre conclusioni in merito all’impatto di diverse terapie sulla riabilitazione delle persone con SM, con l’aiuto di valutazioni statistiche. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare e utilizzare modelli matematici e/o algoritmi capaci di apprendere che prevedano con quale terapia una persona raggiungerà i migliori risultati di riabilitazione.
Questi modelli sono pensati come strumento di supporto per la presa di decisioni cliniche da parte dei medici e per personalizzare le terapie per le persone con SM. Intendiamo inoltre mettere a disposizione delle persone colpite un feedback visivo e di facile comprensione sui risultati positivi già ottenuti con la terapia e sul decorso previsto, con lo scopo di motivarle e mostrare che con la terapia riabilitativa la malattia potrebbe avere per loro un decorso positivo.
Cosa ci motiva
Nadine Domnik: Attraverso la mia ricerca nell’ambito della SM vorrei aiutare le persone colpite a trovare una terapia riabilitativa personalizzata che consenta la miglior riabilitazione possibile. Il mio obiettivo è inoltre quello di fornire alle persone con SM la possibilità di comprendere meglio la propria malattia e terapia e accrescere la motivazione a seguire la riabilitazione. In generale, spero di poter contribuire, attraverso il mio lavoro, a far sì che le persone colpite riescano a gestire la propria quotidianità in maniera autonoma e a recuperare parte della qualità di vita.
Team dello studio
Nadine Domnik, PF di Zurigo, Rehabilitation Engineering Laboratory
Dr. Olivier Lambercy, PF di Zurigo, Rehabilitation Engineering Laboratory
Dr. Roman Gonzenbach, Centro di riabilitazione Valens, Clinica di neurologia e neuroriabilitazione
Link al video (in francese)
Améliorer l’évaluation de la fonction des membres supérieurs chez les personnes atteintes de SEP