Un’alimentazione bilanciata migliora le condizioni fisiche generali

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Nelle persone con SM, un’alimentazione bilanciata può contribuire al benessere fisico. Con «alimentazione bilanciata» s’intende una dieta variegata, ricca di frutta e verdura e povera di grassi e carne. Alcuni fenomeni collaterali della SM, come ad esempio sovrappeso, disturbi intestinali e della vescica, possono essere positivamente contrastati con un’alimentazione mirata.

È sufficiente osservare alcune semplici regole per mettere in pratica un’alimentazione bilanciata con pochi grassi, i quali favoriscono le infiammazioni:

  • In generale, assumere pochi grassi (attenzione ai salumi)
  • Mangiare carne solo due volte alla settimana (ad esempio carni magre come vitello, manzo o agnello)
  • Mangiare cinque porzioni di frutta o verdura ogni giorno (soprattutto ortaggi a foglia verde e insalata)
  • Mangiare pesce due o tre volte alla settimana
  • Ricorrere a soia e tofu come sostituti della carne
  • Mangiare legumi come contorno, ad esempio lenticchie e ceci
  • Usare oli «buoni», ad esempio olio d’oliva e di colza
  • Evitare i seguenti oli: olio di semi di girasole, olio di semi di mais, olio di cartamo, olio di vinaccioli o margarina
  • Bere a sufficienza (dai 2 ai 2,5 litri d’acqua al giorno)

Molti prodotti da forno industriali (sfoglie, pane da scaldare, ecc.) contengono grassi provenienti da scarti di macellazione. Nascondono quindi grassi di origine animale che sarebbe meglio non assumere.

Una dieta specifica per le persone con SM può essere d’aiuto?

In base a recenti risultati della ricerca scientifica, non si evidenziano prove inconfutabili a dimostrazione della capacità di determinate sostanze contenute nel cibo di contrastare la SM. È quanto risulta da un’attuale sintesi dei risultati di studi della banca dati Cochrane.

Perciò, sembra che né gli acidi grassi né i cosiddetti antiossidanti influenzino il decorso della malattia. Gli antiossidanti sono sostanze naturali in grado di proteggere le cellule dell’organismo umano da influenze dannose. Ad esempio, gli acidi grassi polinsaturi non riducono il rischio di nuove recidive rispetto agli acidi grassi insaturi.

Risultati simili sono stati evidenziati da confronti diretti tra acidi grassi omega-3 e acidi grassi omega-6. In relazione a recidive, peggioramento delle condizioni fisiche, disabilità e insorgenza di nuove lesioni, i due sottogruppi sono risultati equivalenti.

Gli autori della revisione sistematica Cochrane di 30 diversi studi sulla «dieta per la SM» sono giunti alla conclusione che, almeno allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, non vi sono prove inconfutabili dei vantaggi risultanti dall’assunzione supplementare di antiossidanti o dalla scelta di diete specifiche per la SM.

A prescindere da tali risultati, come spiegato all’inizio, anche nelle persone con SM un’alimentazione bilanciata può tuttavia contribuire al benessere fisico e a prevenire l’insorgenza di malattie secondarie.

Fonte: Medical Tribune, 23.09.2020