Il tipo di decorso ha inciso sulla frequenza con cui le persone colpite hanno optato per un cambio di dieta (vedi immagine 1). Con il 43%, i pazienti con decorso primario progressivo (PPMS) sono stati i più numerosi ad affermare di aver modificato la propria dieta in seguito alla diagnosi, mentre quelli con una sclerosi multipla recidivante-remittente (RRMS) rappresentano la quota più bassa (34%).
La percentuale più alta relativa alle persone con PPMS potrebbe trovare spiegazione nel fatto che per questo tipo di decorso alquanto raro non sono disponibili molte opzioni terapeutiche, motivo per cui i pazienti tendono ad approfondire maggiormente le tematiche che sono in grado di affrontare da soli. Come anche altre analisi hanno confermato, la dieta è una soluzione particolarmente apprezzata per contribuire alla propria salute e al proprio benessere in modo autonomo.
Alimentazione più sana fino alla rinuncia
L’immagine 2 illustra graficamente diversi ambiti tematici riguardanti il cambio di dieta. Appena un terzo dei partecipanti ha prestato attenzione a un’alimentazione più sana dopo la diagnosi ricorrendo ad almeno uno dei seguenti comportamenti: maggior consumo di frutta e verdura, scelta di prodotti regionali e stagionali, rinuncia più frequente agli alimenti trasformati e rinuncia completa agli alcolici. Il 22% degli intervistati ha affermato di assumere integratori, mentre il restante 5% ha scelto di affidarsi a una dieta vegetariana o vegana.