Brainbox: uno strumento per migliorare la precisione della RMT
Articoli specialisticiIl nostro progetto
Contesto: soprattutto nelle malattie neurologiche, come la SM, possono presentarsi una grande varietà di modelli di lesioni, ad esempio il danneggiamento della mielina, il decadimento delle cellule nervose o infiammazioni localizzate nel cervello. La risonanza magnetica tomografica (RMT) presenta dei limiti nell’identificazione dei danni ai tessuti cerebrali sottostanti. Infatti, purtroppo, non esistono metodi standardizzati per scoprire quali danni ai tessuti sono alla base della diagnostica per immagini, visibile nella RMT.
Obiettivo: il nostro obiettivo era sviluppare e testare uno strumento per semplificare il riconoscimento della correlazione (legame diretto) tra diagnostica per immagini RMT (indicativamente lesioni causate dalla SM) e relativi danni ai tessuti cerebrali.
Metodi: abbiamo progettato Brainbox. Si tratta di un container impermeabile e interamente adatto alla RMT, con sistema di coordinate 3D integrato, creato mediante stampa 3D. Brainbox può contenere un cervello umano completo. È stato utilizzato per eseguire la RMT del cervello di otto donatori e confrontare le caratteristiche radiologiche con i relativi danni ai tessuti. A tal fine, è stato utilizzato il sistema di coordinate 3D integrato.
Risultati: con il sistema di coordinate 3D integrato, Brainbox ha permesso di effettuare una ricerca precisa ed efficiente dei danni cerebrali corrispondenti ai referti della RMT.
Conclusioni: i nostri esperimenti mostrano la fattibilità e la semplicità d’uso di Brainbox. Questo strumento può contribuire a migliorare la precisione della RMT e a riconoscere in modo standardizzato la correlazione tra i referti della RMT al cervello umano e i modelli di danni ai tessuti.
Brainbox può, su richiesta, essere utilizzato anche da altre istituzioni. Studi ancora in corso utilizzano Brainbox per osservare modelli di lesioni sistematici nella SM e in altre malattie neurodegenerative. Inoltre, la nostra ricerca può contribuire a migliorare il valore della RMT, al punto di permettere alle persone con SM di ricevere una terapia più adatta al proprio profilo malattia individuale.
La nostra motivazione
Il nostro team ha un’esperienza pluriennale nell’imaging della SM. Questa esperienza ci ha dimostrato che la risonanza magnetica tomografica, sebbene sia uno strumento molto importante nella diagnostica della SM, fornisce solo informazioni insufficienti sui danni effettivamente presenti nei tessuti cerebrali.
L’obiettivo della nostra ricerca è migliorare la precisione della RMT per poter riconoscere gli esatti modelli di lesioni presenti nelle singole persone con SM. Ciò apporterebbe un notevole contributo alla personalizzazione della terapia.
Team di ricerca
Pia Härvelid, Wolfgang Emanuel Zürrer,
Wolfgang Faigle, Marco Piccirelli, Tibor Hortobágyi, Karl Frontzek, Amelia Elaine Cannon, Tobias Granberg, Zsolt Kulcsar, Thomas Ludersdorfer, Katrin B. M. Frauenknecht, Regina Reimann, Daniel S. Reich, Benjamin Victor Ineichen (lead)
Università di Zurigo, Zentrum für klinische Neurowissenschaften e Center for Reproducible Science