Grandi sviluppi nella terapia per la SM
Articoli specialisticiCon l’omologazione dell’interferone beta 1b negli anni Novanta è iniziata una nuova era nella terapia della SM con decorso recidivante-remittente. Grandi progressi nella ricerca di base, ulteriori sviluppi tecnici e studi clinici innovativi hanno portato negli anni seguenti a un rapido sviluppo di ulteriori terapie con svariati meccanismi d’azione e diverse vie di somministrazione. Oltre a sostanze da iniettare, esistono ora anche opzioni terapeutiche in forma di compresse. Sul mercato sono arrivati inoltre farmaci per il trattamento delle forme progressive della malattia.
Gli obiettivi terapeutici sono cambiati
Ma la gamma di farmaci disponibili non è la sola ad aver subito un cambiamento. Lo stesso vale anche per gli obiettivi di trattamento. «Mentre in passato una riduzione moderata del tasso di attacchi veniva considerata un successo, oggi discutiamo di altri target terapeutici. Come ad esempio l’assenza di qualsiasi attività della malattia, dal punto di vista clinico e dell’imaging, o addirittura un miglioramento dell’invalidità», ha spiegato il Prof. Chan.
Oggi sappiamo inoltre che già allo stadio iniziale della malattia possono verificarsi danni irreversibili al cervello. Questo ha portato a un’introduzione molto più precoce rispetto al passato di terapie altamente efficaci durante il decorso della malattia. Si è scoperto inoltre che, nel caso della SM con decorso recidivante-remittente, la malattia progredisce anche indipendentemente dagli attacchi (PIRA, Progression Independent of Relapse Activity). Per molto tempo si è pensato che questo avvenisse solo in caso di decorso progressivo della SM. Queste nuove conoscenze hanno anche contribuito a rendere più rapido l’accesso a terapie altamente efficaci.
Opzioni disponibili per bambini e adolescenti
Il numero sempre più elevato di ricerche condotte nell’ambito della SM nei bambini e negli adolescenti ha portato negli ultimi 25 anni a un importante miglioramento delle conoscenze anche in questo campo. Ora sappiamo ad esempio che, sebbene bambini e adolescenti riescano spesso a riprendersi dagli attacchi molto meglio rispetto agli adulti, questo non corrisponde automaticamente a un miglior decorso della malattia. Per questo è necessario che anche i bambini e gli adolescenti con SM ricevano un trattamento specifico. Negli ultimi anni, inoltre, sono state approvate anche diverse opzioni terapeutiche per questa fascia d’età.
Restano ancora domande senza risposta
Considerata la necessità di un intervento terapeutico precoce, nel corso degli anni si sono rese necessarie anche diverse modifiche ai criteri diagnostici della SM, tutti volti a rilevare la malattia con la massima sensibilità possibile (ad esempio con l’aiuto della risonanza magnetica nucleare) e senza aumentare il rischio di diagnosi errate.
Nonostante tutti gli sviluppi positivi dell’ultimo quarto di secolo, continuano a esserci molte domande a cui ancora non si è saputo rispondere. Tuttora non si è trovato il modo di rimediare ai danni causati dalla malattia al sistema nervoso centrale. Anche diversi sintomi della SM, come le limitazioni delle capacità cognitive o l’enorme affaticamento (fatigue) che spesso accompagna la malattia, non riescono ancora a essere trattati in maniera soddisfacente. «Tuttavia, sulla base degli ultimi progressi tecnologici e metodologici, prevediamo grandi passi avanti anche per quel che riguarda questi bisogni insoddisfatti. Sempre a condizione di poter mantenere il ritmo degli ultimi 25 anni», ha concluso il Prof. Chan.
«MS State of the Art Symposium»
L’«MS State of the Art Symposium», il più importante congresso specialistico sulla sclerosi multipla in Svizzera, è organizzato dalla Società svizzera SM e dal suo Consiglio medico-scientifico. Quest’anno il simposio si è svolto il 28 gennaio 2023 presso il KKL Luzern.