Un perfetto equilibrio tra sclerosi multipla e determinazione
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Tiffany Arafi, come hai scoperto il golf?
Ho iniziato a giocare già da piccola perché tutta la mia famiglia era appassionata di golf. Era la nostra attività del fine settimana. Mi è piaciuto subito e mi sono iscritta presto ai corsi junior di golf. In breve tempo ho iniziato a partecipare alle prime competizioni.
Cosa ti affascina di più di questo sport?
La possibilità di scoprire sempre nuovi luoghi e viaggiare spesso. Ci sono campi da golf in tutto il mondo, quindi non ci si annoia mai. Dal punto di vista tecnico, invece, il golf offre molteplici aspetti su cui lavorare, e c’è sempre qualcosa da migliorare. Inoltre, richiede un allenamento molto vario, che comprende preparazione fisica, tecnica e mentale.
Come gestisci il tuo calendario da giocatrice professionista?
Da due anni ho la fortuna di essere diventata professionista grazie ai miei risultati. Questo mi permette di cercare sponsor che mi sostengano e di guadagnare premi nei tornei e nelle varie competizioni. Inizialmente, mi organizzavo con l’aiuto dei miei genitori, ma da poco tempo ho un agente che mi supporta in diverse attività, rendendo la gestione quotidiana molto più semplice.
Il golf è uno sport che richiede grande concentrazione. Come ti prepari per i tornei?
Si dice che il golf sia composto per il 60% dalla forza mentale e per il 40% dalla tecnica. È fondamentale prendersi il tempo necessario per riflettere, concentrarsi e avere pazienza. Una partita dura in media tra le quattro e le cinque ore, quindi serve resistenza fisica ma, soprattutto, una grande forza mentale. Per questo, mi affido al supporto di una psicologa sportiva.
Ti è stata diagnosticata la sclerosi multipla a 18 anni, com’è avvenuta?
Era il 2018 e mi trovavo negli Stati Uniti, in un’accademia di golf per terminare i miei studi. Gli allenamenti erano molto intensi. Una mattina ho smesso di sentire le gambe e sono stata portata al pronto soccorso. Dopo diversi esami, è arrivata la diagnosi: sclerosi multipla. Mio padre mi ha raggiunto subito negli Stati Uniti e i medici mi hanno fatto iniziare immediatamente un trattamento per ridurre l’infiammazione. È stato un momento difficile, ma col senno di poi, questa crisi mi ha permesso di scoprire la malattia in tempo e trovare subito una terapia adeguata.
In che modo la sclerosi multipla influisce sulla tua quotidianità e sui tuoi progetti?
Sono stata fortunata a ricevere una diagnosi precoce, il che mi ha permesso di stabilizzare la malattia rapidamente. Rispondo bene al trattamento e ho pochi effetti collaterali. Tuttavia, soffro spesso di fatigue e, a volte, avverto formicolii alle dita, una condizione poco ideale per il golf, ma che per fortuna non dura a lungo. Anche il caldo rappresenta una sfida da gestire.
Che rapporto hai con la sclerosi multipla?
Con il tempo, ci penso sempre meno. Fa parte della mia vita, ma ho la fortuna di riuscire a gestirla bene. Mi prendo cura del mio corpo e per me questo è essenziale. Credo che la malattia abbia rafforzato la mia determinazione e la mia volontà.
Quali sono i tuoi obiettivi per i prossimi anni?
Essendo ancora all’inizio della mia carriera professionale, è tutto ancora abbastanza nuovo. Sono soddisfatta dei miei risultati e, soprattutto, mi diverto. In futuro, mi piacerebbe partecipare ai grandi tornei internazionali di golf femminile e il mio sogno è rappresentare la Svizzera ai prossimi Giochi Olimpici.
///Intervista: Valérie Zonca
///Foto: Tiffany Arafi